Alla ricerca di Peter Pan, B. Cosey
Ho letto Alla ricerca di Peter Pan di Bernard Cosey (Bernard Cosendai).
Bello. Ottimista. Entusiasmante. Curioso. Poetico.
1930 ca. La storia narra di Melvin Z. Woodworth, scrittore inglese di origine serba, in cerca di ispirazione, per il suo prossimo romanzo, sulle montagne del Vallese, in Svizzera, dove il suo fratellastro Dragan trascorse gli ultimi anni della sua vita come pianista in un hotel. Montagne innevate, maestoso silenzio musicato dal suono di umili lavori manuali, vacche al pascolo, braccianti nei campi, locandieri, filatrici, cocchieri… Vita comunitaria di una civiltà non ancora assalita dal progresso tecnologico meccanico ed elettrico, ancora legata alla cultura del parlare in famiglia, tra compagni e amici, tra lavoratori affaticati dal peso della giornata. Melvin, incuriosito da ciò che lo circonda, si prende comoda la lavorazione del romanzo: parla con la gente del villaggio, scopre i pericolanti ghiacciai montuosi, ogni tanto legge con piacere Peter Pan di J. M. Barrie, regalatogli dal fratellastro quando aveva dieci anni, poi esplora, cerca, trova… Della musica familiare, una donna bella e misteriosa, un fuggiasco… Un giorno va a sciare, e sedutosi a rifocillarsi, riflette: “Le sottili fette di carne secca, il pane di segale, il formaggio dal sapore leggermente amaro, la borraccia riempita dell’acqua di un torrente, il blu del cielo, il bianco della neve, il sole… Di colpo ebbi l’impressione di vederci più chiaro. Un’inconsueta lucidità. Mi sentivo pieno di entusiasmo per la vita. Volevo interrogare il destino, capire il perché della nostra esistenza, scoprire un terreno comune alla scienza e alla spiritualità; inventare una nuova arte…”. Ha inizio il suo viaggio.
Le tavole sono caratterizzate da tonalità che vanno dal bianco agli azzurri, dagli ocra agli arancioni, a volte monocromatiche, evidenziando l’importanza del luogo innevato, del cielo immenso, della natura, del sole al mattino e delle lanterne alla sera, dell’umiltà della vita di quel posto e allo stesso modo della sua ricchezza. Alcune tavole sono invece caratterizzate da altri colori, che sono i colori della musica, o i colori del ritorno alla quotidianità nella società più avanzata.
La struttura, poi, spesso è anomala, come nelle tavv. 1, 13, 63, 113; spazi bianchi
Altre volte dicono molto in pochissimo tempo, elidendolo, come nelle tavv. 9, 43, 44, 57.
Ma per arricchirsi di questo fumetto, il miglior modo è leggerlo, e scoprire bellissime tavole come queste.