Fumetto for President

Per la mia tesi di laurea avevo intenzione di prendere ad argomento il fumetto e in particolar modo il suo linguaggio unico e al tempo stesso multimediale, fatto di immagini, parole, ritmi, e ancora di fisica, metafisica, matematica. Sì, perché un fumetto nasce da disegni sequenziali o da fotografie, da dialoghi, narrazioni, riflessioni, da ellissi discorsivi e temporali, da prospettive rigorose o ambienti fantastici e irrazionali, da una composizione poetica della pagina di lettura o rappresentazione istintiva del processo comunicativo, e via dicendo. Ora la mia
proposta di tesi era ancora più ambiziosa, perché io volevo fare una bella ricerca, un bello studio, un bel raccontino, su come il fumetto stava approdando ed evolvendo, ormai da qualche anno, nel web! Beh, mi rendo conto che non sono il primo uomo sulla luna, che per una laurea triennale ora vogliono giusto le 30-40 paginette di un argomento semplice e specifico accompagnato dalla dovuta bibliografia, e che parlare di cose troppo recenti non va bene perché a quello ci pensano quelli che hanno due LT + una LM + un dottorato + n anni di esperienza nel settore e comunque non va bene che si è troppo contemporanei; ma sentirmi dire (ero andato a parlare con il professore di letteratura italiana contemporanea) che non si può fare perché, burocraticamente, accademicamente (o insomma quello che è) “il fumetto non rientra nella letteratura contemporanea”, è una cosa che proprio mi lasciò sbalordito!
proposta di tesi era ancora più ambiziosa, perché io volevo fare una bella ricerca, un bello studio, un bel raccontino, su come il fumetto stava approdando ed evolvendo, ormai da qualche anno, nel web! Beh, mi rendo conto che non sono il primo uomo sulla luna, che per una laurea triennale ora vogliono giusto le 30-40 paginette di un argomento semplice e specifico accompagnato dalla dovuta bibliografia, e che parlare di cose troppo recenti non va bene perché a quello ci pensano quelli che hanno due LT + una LM + un dottorato + n anni di esperienza nel settore e comunque non va bene che si è troppo contemporanei; ma sentirmi dire (ero andato a parlare con il professore di letteratura italiana contemporanea) che non si può fare perché, burocraticamente, accademicamente (o insomma quello che è) “il fumetto non rientra nella letteratura contemporanea”, è una cosa che proprio mi lasciò sbalordito!
Non sto qui ora a dire quanti e quali scrittori, pensatori, semiologi, linguisti e fumettisti stessi, hanno attribuito al fumetto le proprietà per entrare nel campo della Letteratura, ma voglio solo sottolineare come il termine italiano di “fumetto” non fa che rappresentare nel miglior modo possibile proprio la capacità che ha questo mass medium nell’unire in un unico simbolo, il segno grafico alla comunicazione. Ora il balloon è solo un simbolo e non è l’unico elemento caratterizzante, in quanto esistono fumetti muti o non per forza vi è la nuvoletta tipica come espediente dialogico dei personaggi. Ma la nuvoletta c’è stata, c’è e ci sarà sempre nel fumetto, perché con lei è nato e perché è l’unico modo di far parlare le immagini, i personaggi, in modo finzionale, comunicativo, metalinguistico, creando una sorta di film sfogliato (ecco anche la grande complicità tra storie a fumetti e loro trasposizioni filmiche; i due linguaggi sono cugini: entrambi nati nella contemporaneità (anche se il fumetto vanta radici medievali, dove dalla bocca di alcuni personaggi a volte uscivano parole o addirittura raffigurazioni di aliti parlanti, e rinascimentali, dove con l’uso di fregi affrescati, si raccontavano storie; ma non era il tempo, non era il modo; e il cinema, il film, prima di essere uno straordinario fenomeno culturale contemporaneo, prima di essere farfalla, è stato cinematografo, shockando con la quarta dimensione, il tempo, gli spettatori, ed è stato prima ancora bruco, lanterna magica, produttrice delle prime illusioni), entrambi facendo della multimedialità il motivo d’essere, entrambi capaci di parlare di se stessi).
Quindi, se per molte istituzioni (e non solo), il fumetto, non rientra ancora in categorie, generi, etichette, già consolidate, meglio ancora, non sarebbe ora di emanciparlo dall’oblio, dalla banale classificazione di oggetto commerciale d’intrattenimento per bambini, o da altra definizione che ne si dà a volte, e renderlo finalmente materia artistica autonoma e materia di studio universitaria?!
Tutto questo per mettervi a disposizione di una risorsa realizzata da me qualche tempo fa, in occasione di una presunta partenza di un corso intensivo di fumetto che dovevo tenere presso una libreria di Castello di Serravalle. Spero possa essere uno strumento semplice ma efficace, essenziale ma da arricchire e aggiornare (se trovate errori o inesattezze informatemi grazie), informativo e divulgativo, cosicché possa dare una prima istantanea sulla storia e sul mondo del fumetto a chi inizia a cimentarsi di nuvole parlanti e/o, come me, lo reputa un ambiente straordinariamente creativo, espressivo e comunicativo. In un futuro post, per togliermi il pallino, cercherò di parlare un po’ del fumetto online.
La risorsa è scaricabile tramite ISSUU. Le immagini all’interno sono proprietà dei rispettivi autori e sono state usate al solo scopo illustrativo e non di lucro.
La risorsa è scaricabile tramite ISSUU. Le immagini all’interno sono proprietà dei rispettivi autori e sono state usate al solo scopo illustrativo e non di lucro.